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Sementi, Ue: no alle nuove regole

Sementi, Ue: no alle nuove regole
Sementi, Ue: no alle nuove regole

Un atto legislativo della Commissione europea sul materiale riproduttivo vegetale (regolamento sulle sementi), è stato respinto oggi dal Parlamento con 650 voti a 15 perché avrebbe dato troppo potere alla Commissione stessa, privando, invece, gli Stati membri della possibilità di adattare le regole alle loro esigenze. In seguito al rifiuto della Commissione di ritirarlo e di presentarne uno migliore, il Parlamento ha votato la sua prima lettura.
“Le votazioni di oggi dimostrano la profonda insoddisfazione del Parlamento riguardo la proposta della Commissione europea, che non è riuscita a soddisfare gli obiettivi fondamentali quali la semplificazione delle norme e la promozione dell’innovazione. Il progetto ha, inoltre, creato preoccupazione tra i deputati per la fusione di 12 direttive in un singolo regolamento che è direttamente applicabile e priva, così, gli Stati membri della possibilità di adattare le regole alle loro esigenze”, ha detto il Presidente della commissione agricoltura, l’italiano Paolo De Castro (S&D).

“Come deputati, che co-legiferano con il Consiglio, vogliamo piena responsabilità su questa legislazione. Per questo non possiamo decidere in modo frettoloso sulla proposta, che è cruciale per molte associazioni di coltivatori, imprese e cittadini. L’alto numero di “atti delegati” darebbe alla Commissione poteri eccessivamente elevati su specifici argomenti in aree che, essendo sensibili, dovrebbero essere invece definite in un testo giuridico” ha spiegato il relatore, l’italiano Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE).
“Siamo, comunque dispiaciuti del rifiuto della Commissione europea di ritirare questo testo fortemente contestato e di presentarne uno migliore. È chiaro che il nuovo progetto legislativo dovrà essere ridisegnato per rispettare maggiormente le diverse situazioni negli Stati membri e portare miglioramenti reali per tutti i produttori, i consumatori e l’ambiente. Spero che gli Stati membri siano altrettanto forti da seguire la posizione del Parlamento e respingere questa proposta insoddisfacente”, ha concluso De Castro.
Poiché la Commissione si è rifiutata di ritirare la proposta dopo che il Parlamento l’ha respinto, i deputati hanno finalizzato la prima lettura e inviato la loro posizione al Consiglio.
Se il Consiglio approva il rigetto della normativa, il processo legislativo si concluderà. In alternativa, il Consiglio potrebbe modificare la proposta originaria della Commissione. In quest’ultimo caso, il Parlamento può respingere gli emendamenti del Consiglio in seconda lettura – e quindi terminarne il percorso legislativo – o avviare negoziati con il Consiglio su un testo comune.
“La decisione presa oggi dal Parlamento europeo ci soddisfa perché respinge una proposta di regolamento che mirava ad unificare settori complessi e fortemente differenti tra loro come quelli delle sementi, del vivaismo frutticolo, del viticolo e del forestale. Ciò avrebbe determinato un sovraccarico amministrativo per gli agricoltori e avrebbe dato troppo potere alla stessa Commissione, privando, gli Stati membri della possibilità di adattare le regole alle proprie esigenze”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato la decisione del Parlamento Europeo che, con votazione finale, ha rigettato la proposta di regolamento della Commissione sulle sementi che accorpava 12 direttive di settore.

 

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