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All’Expo la pizza più lunga del mondo

iscrizione della pizza nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, petizione Coldiretti
iscrizione della pizza nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, petizione Coldiretti

E’ stato realizzato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che a proclamarlo è stato il giudice del Guinness World Records Lorenzo Veltri che ha sancito ad EXPO il successo dell’iniziativa a sostegno dell’iscrizione della pizza nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nel giorno del 126esimo compleanno della margherita è stato battuto dunque il precedente record spagnolo di 1150 metri grazie al lavoro che – riferisce la Coldiretti – ha coinvolto uno staff è composto da circa 200 persone, tra i quali 60 pizzaioli, che come ingredienti hanno utilizzato 2 tonnellate di salsa di pomodoro, 1,5 tonnellate di mozzarella, 300 litri di olio extra vergine, 2 tonnellate di farina per arrivare in 18 ore a distribuire gratuitamente circa 35.000 tranci di pizza margherita lungo il Decumano.

I pizzaioli – precisa la Coldiretti – hanno steso in diretta l’impasto preparato su 2000 teglie e dopo averlo farcito lo hanno cotto grazie all’ausilio di 5 forni mobili appositamente studiati.”
Il record va a supportare la candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.
Si tratta di un risultato importante a supporto di un negoziato che ora coinvolge rappresentanti di 163 Stati del mondo chiamati ad assumere la decisione finale, dopo il via libera nazionale del 26 marzo scorso” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “sono stati migliaia i visitatori stranieri che hanno firmato la petizione a sostegno della candidatura italiana nel padiglione della Coldiretti”.
Promotore della petizione mondiale #pizzaUnesco anche Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente, che ha dichiarato: «Le prime 300.000 firme raccolte, sia sulla piattaforma Change.org, che sul territorio con l’aiuto di Coldiretti e Pizzaiuoli – osserva Pecoraro Scanio – ci hanno portato alla prima vittoria con la candidatura ufficiale dell’arte dei Pizzaiuoli napoletani a patrimonio immateriale dell’Unesco. La mobilitazione in corso in tutto il mondo punta a un milione di firme e già sono giunte le prime migliaia di adesioni dall’Australia e dal Giappone».
 Con la maxipizza all’Expo si festeggia, come già ricordato, il compleanno della pizza margherita che compie 126 anni, come documenta una lettera del capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli che nel giugno del 1889 convocava il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le sue famose pizze. E’ quanto afferma la Coldiretti tra i promotori della pizza da guinness a sostegno della candidatura della pizza a patrimonio dell’Unesco con l’avvio della raccolta di firme di visitatori stranieri nel proprio padiglione all’inizio del cardo sud. Un giusto richiamo alla conoscenza delle origini tricolori della pizza che – sottolinea la Coldiretti – è a molti stranieri sconosciuto con i colori dei condimenti, pomodoro, mozzarella e basilico, scelti per rappresentare la bandiera italiana. E non è un caso che oggi il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia secondo un sondaggio del sito www.coldiretti.it e che la pizza sia la parola italiana piu’ conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Societa’ Dante Alighieri.

La margherita – continua la Coldiretti – è una tipica pizza napoletana condita con pomodoro, mozzarella di latte vaccino, basilico fresco, sale ed olio. Non tutti sono d’accordo con questa consolidata tradizione sull’origine e sostengono che ci siano state versioni precedenti anche perché la pizza – sottolinea la Coldiretti – è nata in Italia con le prime attestazioni scritte che risalgono al lontano 997, anche se con ricetta completamente diversa per la mancanza del pomodoro scoperto nelle Americhe molto tempo dopo.

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