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Abitare, una casa attiva a Galliate

Abitare, una casa attiva a Galliate
Abitare, una casa attiva a Galliate

C’è una nuova Casa attiva a Galliate. Significa che non ha bisogno di alcun impianto di riscaldamento degli ambienti. Si tratta di un rustico che è stato riqualificato.

“In origine il committente voleva realizzare una casa passiva – spiega l’ing. Catello Soccavo, che ha curato gli aspetti energetici e termotecnici dell’intervento – con impianti di climatizzazione quali, ad esempio, i pavimenti radianti.

Oggi, però, è possibile costruire edifici attivi, che producono più energia di quanta ne consumino, e a consumo quasi zero, perciò senza impianti ma comunque capaci di assicurare le corrette condizioni di comfort termico. Basta impiegare metodi di calcolo dinamico che tengano conto, fra l’altro, del guadagno solare attraverso le finestre.
In pratica, utilizzando il metodo di calcolo standard previsto dalle normative europee, il fabbisogno energetico dell’edificio sarebbe risultato pari a circa 7 kW. Nel caso della Casa Attiva di Galliate, al contrario, il fabbisogno calcolato considerando le dispersioni effettive al variare della temperatura esterna è risultato di soli 2,1 kW.
È stato così possibile sviluppare un progetto che non prevede altri impianti termici oltre a quello di ventilazione meccanica – con recuperatore del calore – ai tre termoarredi elettrici posti nei servizi igienici, e alla pompa di calore per l’acqua calda sanitaria, tutti alimentati dal campo fotovoltaico posto sulla copertura.”
Quali sono i risultati ottenuti?
“Attualmente stiamo completando il sistema di monitoraggio delle prestazioni ma l’edificio mantiene effettivamente le condizioni ottimali di comfort. Ne sono prova i messaggi che il committente pubblica in un social network, riportando le temperature registrate negli ambienti. Fino alla metà di gennaio la temperatura non è mai scesa sotto i 20 °C e i termoarredi non si sono mai accesi. In ogni caso è stata predisposta la verifica delle prestazioni mediante la “Firma Energetica”, un metodo intuitivo e affidabile che consente a ogni cittadino di verificare se il sistema edificio-impianto rispetta le previsioni di consumo.”
Un consumo termico quasi nullo?
“Anche i modelli più performanti di porte esterne e finestre costituiscono il punto debole dell’involucro, in quanto i loro valori di trasmittanza sono decisamente più elevati rispetto a quelli delle murature. In compenso, permettono l’ingresso dei raggi solari che riscaldano gratuitamente gli ambienti. Abbiamo perciò previsto ampie superfici trasparenti rivolte a sud (circa 24 metri quadrati), realizzate con serramenti – in questo caso a marchio Fakro – scelti dal committente, che ha orientato anche la scelta delle finestre da tetto.”

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