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Acqua, in Italia perdiamo 9 litri di pioggia su 10

Nella giornata mondiale dedicata all’acqua la riflessione è obbligata: è necessario passare dalla gestione dell’emergenza con enorme spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione in una situazione in cui quasi 9 litri di pioggia su 10 sono perduti. E’ quanto afferma la Coldiretti, nel sottolineare che l’Italia è un paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l’11%.




Il 2017 è stato l’anno piu’ siccitoso dal 1800 con il 27% di precipitazioni in meno in Italia secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac-Cnr, ma crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto modificazione della distribuzione ed aumento dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che richiedono interventi strutturali. “Di fronte alla tropicalizzazione del clima per continuare a sostenere l’agricoltura di qualità occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi e servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti.
L’associazione commenta anche le previsioni meteorologiche: le precipitazioni di primavera sono attese al sud dove nei principali invasi ci sono appena 1500 milioni di metri cubi di acqua, piu’ di 1/3 in meno rispetto allo scorso anno e non è quindi ancora scongiurato il rischio siccità. La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è importante per ripristinare le riserve idriche nelle montagne, nei laghi, nei bacini e nei terreni dopo un 2017 che ha fatto registrare nel mezzogiorno il 24,6% di precipitazioni in meno in Italia secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ucea. L’acqua pero’ – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. I cambiamenti climatici si abbattono infatti su un territorio nazionale fragile in cui sono 7145, ovvero l’88,3% del totale, i comuni italiani a rischio idrogeologico.

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