L’estate del 2019 fa segnare quasi il doppio di tempeste, grandinate e nubifragi rispetto alla stessa stagione dello scorso anno con milioni di danni nelle campagne ma anche nelle città e al turismo.
E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sulla base dei dati ESWD, la banca dati europea sugli eventi estremi, con l’ultima violenta perturbazione che ha colpito Marche, Lombardia, Piemonte e Toscana che fa salire a 706 gli episodi di maltempo estremo con un balzo dell’88% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In Piemonte nella zona di Saluzzo si segnalano stalle allagate e cedimenti di sponde dei corsi d’acqua, nella Marche in provincia di Ascoli la tempesta di vento acqua e grandine ha danneggiato frutteti, abbattuto piante e interrotto strade e un albero è stato squarciato e bruciato da un fulmine, nella zona di Arezzo dei vivai sono stati allagati, è crollato un albero secolare e sono avvenuti smottamenti, in Lombardia sono state decise misure di emergenza per la frana in Valfurva mentre nella zona di Lecco ci sono stati allagamenti e piante abbattute.
Il cambiamento climatico arriva dopo la quinta ondata di calore dell’estate in agosto che segue un mese di luglio bollente che – sottolinea la Coldiretti – ha fatto registrare una temperatura superiore di addirittura 2 gradi rispetto alla media storica mentre giugno con +3,3 gradi si era classificato al secondo posto tra i più bollenti dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni secondo Isac Cnr.
Un’estate a due facce dunque segnata da bolle di calore anomale ma anche da eventi estremi che secondo la Coldiretti hanno distrutto le coltivazioni nei campi con piante sradicate, serre divelte, vigneti abbattuti, mele, pesche e altra frutta flagellata come pure meloni e pomodori ma anche campi allagati, soia e mais stesi a terra dalle forti tempeste di vento, trombe d’aria e temporali intensi accompagnati da grandinate killer con frane, strade di campagna impraticabili e pascoli isolati che hanno portato a chiedere nelle zone colpite lo stato di calamità.
Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.