Abbiamo tempestivamente avviato nelle nostre imprese le operazioni colturali necessarie a fermare la propagazione del contagio ma occorre intervenire per la pulizia e l’attuazione delle buone pratiche anche nelle aree demaniali abbandonate e di fatto incolte che rappresentano un pericoloso veicolo di diffusione della malattia. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’ accogliere le sollecitazioni del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per adottare urgentemente tutte le pratiche agronomiche necessarie per impedire la diffusione della Xylella.
Da tempo, sottolinea l’associazione, abbiamo sensibilizzato gli imprenditori sulla necessità di concludere tempestivamente le arature e le potature in campagna nel corso di oltre 100 incontri territoriali e attraverso il video tutorial ma siamo anche pronti ad organizzare tempestivamente una task force di Coldiretti per pulire i terreni incolti ed eventualmente quelli demaniali abbandonati. Si tratta di ambienti a rischio poiché gli insetti ancora giovani di sputacchina, insetto vettore della xylella, risultano stanziali, sono soliti vivere sulle erbacce presenti ai piedi degli olivi. La Coldiretti ha chiesto un incontro urgente al Direttore regionale del Demanio, segnalando ‘la stringente necessità di attivare senza indugio sui terreni ricadenti nelle aree demaniali, sia che già risultino in concessione sia che versino in stato di abbandono, misure utili a garantire salvaguardia ambientale, conservazione del bene pubblico e fermare così la diffusione della malattia che trova nei terreni abbandonati un habitat favorevole”. Buone pratiche colturali adeguate, interventi periodici, tesi all’arieggiamento delle piante e miglioramento dello stato vegetativo, possono ridurre in maniera imponente tali vettori, senza alcun impatto ambientale. “E’ iniziata una battaglia contro il tempo per difendere le storiche piante millenarie e salvare un bene dell’intera Umanità” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è necessario garantire il sostegno della ricerca, l’impegno delle istituzioni, gli interventi necessari e le risorse adeguate per salvare un bene pubblico che tutto il mondo ci invidia”.