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Il PE sulle emissioni auto: Commissione e Stati membri devono correre ai ripari

In una risoluzione – non legislativa – approvata martedì, i deputati europei affermano che gli Stati membri e la Commissione erano a conoscenza da oltre un decennio che le emissioni auto diesel di ossido di azoto (NOx) fossero molto più alte in condizioni di guida reali rispetto al test di laboratorio e li invitano a migliorare rapidamente i test e i controlli sulle nuove automobili.


In una votazione separata, i deputati hanno proposto modifiche alle norme UE sull’omologazione dei veicoli per far sì che i test ambientali e sulla sicurezza siano indipendenti e con un controllo più rigoroso sule vetture già in circolazione. Il testo rappresenta il mandato per il Parlamento per iniziare i negoziati con i ministri dei Paesi membri.
L’ approvazione per 585 voti a favore, 77 contrari e 19 astensioni del progetto legislativo in materia di omologazione dà mandato ai negoziatori del Parlamento, guidati da Daniel Dalton (ECR, UK), per i negoziati con il Consiglio UE. Il Consiglio deve concordare la sua posizione prima che tali colloqui possano iniziare.

Commissione e Stati membri non hanno garantito la salute pubblica – I deputati hanno concluso che, sebbene la Commissione europea e gli Stati membri fossero a conoscenza, da più di un decennio, dell’esistenza di discrepanze tra i test sulle emissioni di ossido di azoto delle auto diesel (NOx) effettuati in laboratorio e quelli misurati su strada, non sono riusciti a agire in modo appropriato per proteggere la qualità dell’aria e la salute pubblica.
Inoltre, né la Commissione né le autorità degli Stati membri avevano sospettato o cercato di individuare gli “impianti di manipolazione”, bensì condotto solo test di omologazione standard.
In seguito allo scandalo delle emissioni del settembre 2015, la Commissione ha ritenuto che spettasse agli Stati membri il dovere di indagare e di non dover condurre ulteriori misure d’indagine, mentre gli Stati membri non sono riusciti ad imporre alcuna sanzione ai costruttori di automobili né ad adottare alcuna iniziativa vincolante per il richiamo dei veicoli non conformi.
Le raccomandazioni non vincolanti alla Commissione e al Consiglio si basano sulla relazione finale della Commissione d’inchiesta sulle misurazioni delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS).

Migliorare la normativa UE e assicurarne l’applicazione – Fra le raccomandazioni approvate, si chiede che le competenze sulle legislazioni relative alla qualità dell’aria e alle emissioni auto siano collocate nel portafoglio di un unico Commissario e di una sola direzione generale;
una rapida adozione della normativa comunitaria sulle emissioni in condizioni reali di guida (RDE), con test che coprano un ampio ventaglio di condizioni di guida, e di integrare un certo grado di imprevedibilità nelle prove di omologazione per rilevare dispositivi di manipolazione illegali; che gli acquirenti di auto siano compensati dai produttori e che la Commissione proponga un sistema di ricorso collettivo a livello UE, e che le nuove norme sull’omologazione dei veicoli a motore siano adottate il più rapidamente possibile per introdurre la possibilità di una vigilanza anche a livello UE, con responsabilità chiaramente definite ( più sotto).

Nuove norme per l’omologazione dei veicoli a motore per prevenire ulteriori scandali – In una votazione separata, il Parlamento ha approvato le modifiche al disegno di legge della Commissione europea sull’omologazione dei veicoli a motore per migliorare il controllo del lavoro svolto dai centri di omologazione e dalle autorità nazionali che approvano i veicoli in vendita.
I deputati vogliono che i controlli sulle auto già in strada siano intensificati e che le autorità nazionali siano obbligate a verificare regolarmente almeno il 20% delle auto immesse nel mercato nell’anno precedente; la Commissione abbia il potere d’introdurre maggiore supervisione nel caso le autorità nazionali non stiano ottemperando agli obblighi di omologazione e, in alcuni casi, effettuare essa stessa test e ispezioni dei veicoli; le case automobilistiche che falsificano i risultati dei test siano sanzionate con multe fino a un valore di 30.000 euro a veicolo, e che le entrate derivanti dalle sanzioni siano utilizzate per la sorveglianza del mercato, a beneficio dei consumatori colpiti o per la tutela dell’ambiente.

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