La Regione Veneto da’ il via a due piani di intervento per fronteggiare l’emergenza rappresentata dalla contaminazione da Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che sono state rinvenute nelle acque di quattro province Venete. Si tratta del Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche, e del Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in alcuni ambiti della Regione del Veneto.
La Giunta regionale ha gia’ disposto lo stanziamento di 400 mila euro, ma stima che il monitoraggio costera’ circa tre milioni di euro solo nel primo anno. In concreto, il Piano di sorveglianza sulle persone coinvolgera’ circa 85 mila cittadini di eta’ compresa tra i 14 e i 65 anni, e servira’ a determinare la correlazione tra l’esposizione a Pfas e l’incidenza di alcune malattie croniche che solitamente sono causate da quattro fattori di rischio: fumo, alcool, sedentarieta’ e sovrappeso.
L’esposizione a Pfas rappresenta quindi “un quinto fattore di rischio”, di cui il Piano mira ad analizzare gli effetti. Lo screening, che sara’ strutturato come un controllo ontologico a periodicita’ biennale, iniziera’ dai quattordicenni, in quanto sono mediamente meno soggetti a stili di vita scorretti, ed il dato ottenuto sara’ cosi’ piu’ indicativo dei reali effetti dell’esposizione a Pfas. Gli individui con concentrazioni di sostanze perfluoroalchiliche superiori all’intervallo di normalita’, o con alterazioni degli esami bioumorali e dei valori pressori saranno inseriti in un percorso assistenziale di secondo livello, che permettera’ la diagnosi tempestiva di eventuali patologie. Il tutto sara’ gratuito per la popolazione target del Piano.
Oggi: 21 Novembre 2024