“Poco” (31%) o “per niente” (26%), a cui si aggiunge uno tiepido “così così” (24%): ecco cosa risponde la maggior parte degli italiani alla domanda “quanto è smart la tua città?” nell’ultima ricerca dell’Osservatorio Linear dei Servizi commissionata a Nextplora. Solo una minima parte (17%) risponde in maniera positiva.
A detta degli italiani le peculiarità che vi devono essere presenti per definire “smart” la propria città sono le legate in primo luogo alla connessione alla rete, all’ecologia e alla mobilità sostenibile.
Ecco in particolare le loro risposte: al primo posto il servizio di wi-fi libero per 3 intervistati su 4 (66%), per il 51% il servizio di raccolta differenziata e per il 49% la presenza di piste ciclabili. Molto graditi sarebbero poi un servizio di trasporti efficiente 44%, una presenza capillare di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (37%) oltre ai servizi di bike sharing (36%) e car sharing (31%).
Cosa manca nelle città italiane per essere considerate smart? Gli intervistati indicano in primo luogo come carente o non presente nelle proprie città il servizio di wi-fi libero (64%). Connessione, colonnine di ricarica pubblica per smartphone e tablet (58%) e servizi pubblici efficienti sembrano essere altre carenze significative. Anche la presenza dell’installazione di nuovi impianti di illuminazione led, che consentono un risparmio energetico oltre ad una migliore visibilità nelle strade, sono fra le tecnologie che migliorerebbero la vita quotidiana ma che risultano assenti per il 46%. Mobilità: i servizi di Car sharing (40%) e bike sharing (38%) non risultano ancora radicati, così come la presenza di piste ciclabili (43%).
La “Smart City” italiana per definizione? Milano per il 46% degli italiani, seguono Bologna (20%) e Trento con il 19% delle preferenze, mentre in Europa non ci sono dubbi: sul gradino del podio più alto si posiziona la capitale britannica Londra (43%), seconda posizione per Amsterdam (30%) mentre Berlino raccoglie il 25% delle preferenze.