L’ebook gratuito La carbon footprint alla luce della nuova norma UNI ISO/TS 14067 definisce lo stato dell’arte in materia di carbon footprint. Di Daniele Pernigotti, con l’introduzione di Filippo Trifiletti (direttore generale ACCREDIA), è edito da Edizioni Ambiente, novembre 2013.
Con la pubblicazione a maggio 2013 della norma UNI ISO/TS 14067 è finalmente disponibile un riferimento unico a livello mondiale per la Carbon Footprint di prodotto (CFP). La Carbon Footprint di prodotto – tema di cui Daniele Pernigotti è uno tra i maggiori esperti in ambito internazionale oltre che autore del primo e tuttora unico testo disponibile in italiano (Carbon Footprint, Edizioni Ambiente, 2011) – esprime il quantitativo di emissioni di CO2 connesso al ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime necessarie a realizzarlo fino alla sua dismissione.
Con la pubblicazione del nuovo ebook gratuito, realizzato in collaborazione con ACCREDIA – l’Ente unico nazionale di accreditamento, viene quindi integrata l’originale edizione cartacea, analizzando le ragioni e il contenuto di cambiamenti intervenuti, riprendendo il filo del discorso lasciato in sospeso due anni fa, quando i lavori per la UNI ISO/TS 14067 lasciavano solo intravedere i possibili percorsi di sviluppo dell’atteso standard internazionale. Nell’ebook sono analizzati i possibili scenari riportati nella nuova norma internazionale e vengono formulate delle ipotesi di utilizzo della CFP (Carbon Footprint di prodotto) a livello italiano in grado favorirne la diffusione e l’efficacia. In Italia è già stato fatto molto per promuovere l’impronta climatica dei prodotti, con diverse linee d’intervento del MATTM: a partire da i circa 120 progetti di CFP finanziati attraverso due diversi bandi nel 2011 e nel 2013, per un valore complessivo di 6.400.000 euro. Un numero di poco inferiore di nuove CFP è stato invece promosso tramite gli accordi di programma firmati dallo stesso MATTM con numerose aziende leader in vari settori. La CFP è già una realtà significativa anche a livello italiano, dal momento che molte aziende hanno intrapreso autonomamente questo percorso. Ciò che manca ancora è un indirizzo chiaro e univoco sulla gestione delle modalità con cui condurre la comunicazione dei risultati della CFP verso il pubblico. E proprio a questo dovrebbe dare un contributo essenziale la pubblicazione della UNI ISO/TS 14067. Il testo descrive quindi le diverse modalità con cui è possibile comunicare la CFP, sia quando ci si rivolge ai clienti della propria filiera produttiva, sia quando ci si indirizza al grande bacino dei consumatori. “Solo attraverso la stretta di un nuovo patto tra produttori e consumatori è possibile riuscire a stimolare la crescita di un mercato green – afferma Daniele Pernigotti – l’esistenza di un mercato globalizzato richiede l’esistenza e l’adozione di regole comuni, col fine di ridurre al minimo la possibile creazione di dinamiche distorsive di mercato che portino a favorire in modo indiscriminato un determinato paese o settore merceologico.”
Come già anticipato, il volume è realizzato in collaborazione con ACCREDIA, l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano per attestare che gli organismi di certificazione e ispezione e i laboratori di prova e taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. ACCREDIA opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un servizio di pubblica autorità, in quanto l’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblico e un efficace strumento di qualificazione dei prodotti e servizi che circolano sul mercato. In virtù della partecipazione di ACCREDIA agli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento, inoltre, i certificati rilasciati dagli organismi e dai laboratori accreditati sono validi in Europa e nel mondo.
Filippo Trifiletti, direttore generale Accredia: “La questione ambientale è all’ordine del giorno di tutte le agende del momento e per l’attuazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale anche le certificazioni, rilasciate da organismi competenti e basate su standard internazionali e criteri condivisi, possono rappresentare uno strumento valido ed efficace. La UNI ISO/TS 14067 per il calcolo dell’impronta climatica dei prodotti è già un punto di riferimento per il sistema dei controlli, costituito dall’Ente di accreditamento e dagli organismi di certificazione ed ispezione. E può contribuire a scelte di consumo più consapevoli, proprio in un settore in cui la corretta comunicazione tra i consumatori, i produttori e gli enti di verifica è fondamentale per rafforzare il legame di fiducia alla base della credibilità e dell’efficacia degli strumenti di gestione ambientale.”
Il volume è scaricabile gratuitamente dal sito www.freebookambiente.it, la prima biblioteca online interamente dedicata alle tematiche ambientali.
Daniele Pernigotti svolge attività di consulenza e formazione ambientale con il proprio studio Aequilibria. È coordinatore del Gruppo di lavoro dell’UNI (GL15) sui gas a effetto serra (GHG) e fornisce supporto tecnico ad Accredia in materia di GHG in campo volontario e cogente. È giornalista freelance in modo specifico sul cambiamento climatico e ha collaborato con numerosi quotidiani (La Stampa, il Sole 24 Ore, l’Unità, Corriere della Sera, il manifesto).