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Mobilità sostenibile. Torino ancora al primo posto, seguita da Brescia e Parma. Le più insostenibili L’Aquila, Catanzaro e Reggio Calabria.

Torino. Foto Veronica Rossi.
Torino. Foto Veronica Rossi.

Torino si conferma la città più “eco-mobile” d’Italia. Grazie a un buon servizio di trasporto pubblico, una flotta di biciclette condivise e un servizio di car sharing tra i più efficienti e apprezzati della penisola, una quota superiore alla media di auto a basso impatto ambientale e ad un basso tasso di incidentalità e mortalità sulle strade cittadine. Nonostante ciò i valori di inquinamento atmosferico non riescono a rientrare nei limiti, a causa delle sfortunate condizioni climatiche che interessano Torino e buona parte le città del bacino padano. Sul podio ancora tutte città del nord con il secondo posto a Brescia e il terzo a Parma.

Ancona al decimo posto e Prato in ottava posizione. Milano guadagna la quarta posizione e subito dopo Bologna che sale dal sesto al quinto posto. Sempre nella “top ten” Bergamo al sesto posto, seguita da Venezia al settimo e Modena in nona posizione. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile, L’Aquila, Catanzaro e Reggio Calabria.
La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nel sesto Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility con il contributo di Bicincittà e FIT Consulting e con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare. Ancora più ricca di indicatori questa sesta edizione con dati sulla distribuzione delle merci in città e sulle flotte di veicoli comunali, che si aggiungono ai dati della scorsa edizione sui parcheggi di scambio e a pagamento, sul numero di incidenti e sull’indice di mortalità, sul numero di autovetture per kmq, sulle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile. Pesano in classifica anche le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, mobility manager), lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano), l’offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili, le zone a traffico limitato e pedonali.
Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
“Questo sesto Rapporto – dichiara Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility- conferma la diffusione del bike sharing e una decisa ripresa del car sharing, ma segnala una battuta d’arresto nell’aumento delle auto a gpl e metano. Le amministrazioni dimostrano una sempre maggiore attenzione anche nelle politiche di gestione della distribuzione delle merci in città e ricorrono sempre più frequentemente ai veicoli a basso impatto, come le auto elettriche e ibride, per rinnovare le auto delle proprie flotte, ma la percezione è che il percorso sulla strada dell’eco-mobilità sia ancora lungo e tortuoso”.
Il Presidente Riccardo Canesi va oltre e sollecita le amministrazioni “ad un maggiore impegno sul piano culturale e a dimostrare più coraggio e determinazione nelle scelte, per far sì che la bicicletta possa davvero diventare uno strumento sempre più diffuso e un mezzo scelto quotidianamente da un maggior numero di cittadini per muoversi in città”.

Leggi anche: I record di mobilità sostenibile nel rapporto Euromobility

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