Le indagini della Guardia di Finanza e della procura di Varese, partite nel marzo del 2012 a seguito di un esposto del Codacons, non escludono un illecito aumento dei prezzi dei carburanti dovuto a speculazioni. “Al termine delle indagini – si legge in un comunicato di ieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese – il GIP del Tribunale di Varese ha riconosciuto l’esistenza di un rialzo fraudolento dei prezzi dei carburanti attraverso manovre speculative in danno degli utenti finali, commesse dagli organi apicali delle compagnie petrolifere”. Il gip di Varese, Giuseppe Battarino, ha chiesto al PM di rimandare gli atti alle Procure di Roma e Milano territorialmente competenti al fine di eseguire i sequestri dei contratti di acquisto di benzina e gasolio presso le compagnie petrolifere coinvolte.
Intanto il Codacons, che ha presentato un ricorso al Tribunale del riesame di Varese affinché si proceda con urgenza all’acquisizione, ha deciso di lanciare una class action a favore degli automobilisti. La procedura per aderire e chiedere la restituzione delle maggiori somme pagate a causa delle speculazioni è disponibile sul sito www.codacons.it.
“Tutti coloro che negli ultimi 5 anni hanno fatto rifornimento di carburante presso i distributori delle compagnie petrolifere coinvolte nell’inchiesta, possono ora costituirsi parte offesa nel procedimento e chiedere il risarcimento in quanto soggetti danneggiati – spiega il Codacons – Questo perché le manovre speculative hanno determinato un ingiustificato rialzo dei listini alla pompa, e un maggior esborso economico a danno degli automobilisti.”