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Sistemi di accumulo, partito il mercato

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Sistemi di accumulo, partito il mercato

L’AEEGSI ha pubblicato lo scorso 21 novembre la tanto attesa delibera 574/2014/R/eel che definisce in maniera univoca le regole per la connessione alla rete elettrica in media e bassa tensione, le caratteristiche prestazionali e gli ambiti di applicazione dei sistemi di accumulo sia in abbinamento ad impianti di produzione di energia, che in assetto isolato, dando di fatto il via ad un mercato e certezze ad un comparto industriale all’avanguardia nel nostro Paese.
Ne ha dato notizia Anie Energia, che sottolinea: “Il provvedimento era molto atteso dall’industria nazionale dell’energy storage solutions, che, grazie ai notevoli investimenti in R&D e sviluppo tecnico-commerciale dell’ultimo triennio, ha acquisito un ruolo di front runner nel panorama mondiale del settore. Ora, con il quadro legislativo, regolatorio e normativo nettamente più chiaro, sia per i sistemi di accumulo che per i SSPC (SEU in primis), dal 2015 sarà possibile rilanciare la generazione distribuita in autoproduzione, sia per gli ambiti residenziali e commerciali che per quelli industriali.”

I sistemi di accumulo hanno, tra le varie applicazioni, quella di fungere da principali tecnologie abilitanti lo sviluppo delle installazioni fotovoltaiche in regime SEU. Secondo una recente analisi di settore infatti, nel 2013 sono stati 700 i MW di impianti fotovoltaici installati nel nostro Paese fuori dal regime incentivante diretto e quindi in potenziale assetto SEU, considerando la loro taglia media (28 kW) ben superiore a quella tipica degli impianti rientranti nel meccanismo di detrazione applicabile per gli utenti privati.
“La pubblicazione della delibera rappresenta un fondamentale punto di svolta per il nostro settore – dichiara Nicola Cosciani, Presidente del Gruppo Sistemi di Accumulo di ANIE Energia – Finalmente disponiamo di basi regolatorie stabili alle quali tutti gli operatori possono riferirsi per implementare le soluzioni di energy storage moderne e affidabili per rendere il sistema elettrico italiano più flessibile ed in grado di integrare nella rete, in maniera sempre più efficace ed efficiente, sia gli oltre 26 GWp di potenza rinnovabile non programmabile esistente che le future installazioni, nonché di cogliere a pieno le enormi potenzialità del nuovo orizzonte tecnologico delle smart grid.”
Il percorso regolatorio che permetterà ai sistemi di accumulo di dischiudere tutto il loro potenziale è però solamente agli inizi.
“Prima di tutto, attendiamo l’emanazione delle ultime varianti delle norme CEI 016 e 021 abbinate alla suddetta delibera sugli accumuli. Poi ci aspettiamo da parte del GSE la rapida pubblicazione delle regole tecniche transitorie e successivamente di quelle definitive, da emanarsi entro il 31 marzo 2015, come previsto dalla delibera 574/2014 – continua Cosciani – Siamo pronti inoltre ad accompagnare l’AEEGSI nel percorso di consultazione che dovrà portare all’emanazione del provvedimento contenente le modalità con cui i distributori mettono a disposizione i sistemi di accumulo in cabina primaria e del documento di consultazione sui progetti pilota per sistemi di accumulo sulle reti di distribuzione, considerato che stiamo ormai entrando nell’ultimo anno dell’attuale periodo regolatorio, per il quale la delibera 199/2011 dell’AEEGSI rimandava a successivi provvedimenti per la loro realizzazione. Infine, siamo consapevoli della straordinaria importanza di riprendere il percorso verso la riforma del mercato del dispacciamento, avviato negli scorsi mesi dall’AEEGSI, in modo da abilitare il maggior numero di soluzioni, comprese quelle storage based, a fornire servizi di flessibilità per l’incremento della sicurezza e l’efficienza del nostro sistema elettrico”.
“Il comparto industriale dei sistemi di accumulo rappresentato da ANIE Energia – conclude Cosciani – continuerà a collaborare con spirito propositivo assieme a tutte le Istituzioni e gli organismi preposti allo sviluppo del mercato (in primis MISE, AEEGSI, CEI, GSE, RSE e gestori di rete) affinché il percorso di normazione sia il più lungimirante possibile, a beneficio dell’intero sistema elettrico nazionale.”

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