Ue Coop, l’Unione Europea delle Cooperative costituita nel febbraio scorso e a cui aderiscono oltre quattromila cooperative con circa mezzo milione di associati, alle prese con la sua prima Assemblea elettiva ha deciso di dotarsi di un codice etico di autoregolamentazione ispirato al rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità, per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. Annunciata anche la presentazione di un libro nero sulla cooperazione, dallo spreco dei finanziamenti pubblici alla vendita dei marchi storici del Made in Italy, dal mancato rispetto dei diritti di soci e lavoratori fino ai guai giudiziari di amministratori e rappresentanti che rimangono sempre al loro posto nel maneggiare anche risorse pubbliche.
Cosa prevede il codice? Ogni soggetto aderente a UE Coop si impegna a conformare la propria condotta al rispetto dei diritti fondamentali degli individui in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, dei lavoratori e dei consumatori, astenendosi dal compiere azioni che possano minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo. In linea con tali precetti Ue Coop ha posto il divieto di conferire cariche amministrative o incarichi gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate con ammissione di colpa, tra l’altro, per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione ponendo altresì il divieto di elargire attribuzioni economiche, regali o altre utilità a partiti, movimenti o gruppi politici ovvero a candidati a qualsiasi elezione, per poter concretamente garantire l’indipendenza del movimento cooperativo dalla rappresentanza politica.
Il codice etico regolamenta nel segno della trasparenza anche i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Ogni soggetto aderente a Ue Coop si deve astenere dal promettere, richiedere, offrire o ricevere a/da pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio o dipendenti in genere della Pubblica Amministrazione o di soggetti comunque concessionari di servizi pubblici o partecipati, in qualsiasi misura, da soggetti pubblici, vantaggi sotto qualsiasi forma. E’ fatto divieto, nei rapporti con pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio, di attribuire regali o beneficio gratuito, promesso, richiesto, offerto o ricevuto, che possa essere interpretata come eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o comunque rivolta ad acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi operazione riconducibile all’attività sociale.
Il bisogno nasce dal moltiplicarsi di episodi poco edificanti, “dalla vergogna di Lampedusa con i migranti trattati da una cooperativa di accoglienza come prigionieri di un campo di lavoro del Nordcorea fino al secondo arresto del direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano voluto e riconfermato dal presidente Giuseppe Alai che ammette candidamente di avere propri interessi, attraverso un complesso meccanismo di partecipazione societarie, presso l’impresa ungherese Magyar, produttrice di formaggi di imitazione che fanno concorrenza sleale al Re dei formaggi italiani.”
Durante l’assemblea è stato eletto anche il nuovo presidente, Giampietro Losapio, che ricopre attualmente il ruolo di Presidente della Coop. Soc. Comunità Oasi 2 San Francesco onlus, attiva in Puglia sin dal 1986 e di Direttore del Consorzio nazionale di coop. sociali NOVA onlus, una delle realtà italiane maggiormente impegnate sui temi dell’innovazione nel campo delle politiche sociali e del welfare comunitario. Sposato con due figli ha ricoperto incarichi come fundraiser in primarie organizzazioni nazionali e come project manager di azioni comunitarie, nazionali e regionali sui diversi temi del sociale, con esperienze anche nel campo della gestione di servizi pubblici locali.
Rivoluzionare una rappresentanza fatta tutta di quantità, numeri, crescita a tutti i costi, con l’ansia di occupare e coprire spazi per l’auto mantenimento che ha spesso dimenticato i principi alla base della mutualità e della cooperazione. E’ questo uno degli obiettivi del neo presidente, enunciati al momento dell’elezione nell’annunciare la promozione del Codice Etico di autoregolamentazione.
“L’etica che si chiede alla politica e alla Pubblica Amministrazione deve essere innanzitutto etica di impresa” Lo ha precisato Sapio nel sottolineare che “la brutta cooperazione non ha fatto male a se stessa meno di quanto non ne abbia fatto al sistema intero”.
“La cooperazione a cui penso – ha continuato Losapio – è quella che neanche si concepisce al di fuori del rapporto col suo territorio di riferimento e che sa ri-connettersi alle nuove generazioni. Il passaggio dal welfare state al welfare community di questi anni, che ha tagliato del 75 per cento le risorse, si è consumato a suon di tagli del governo centrale, sulla pelle degli enti locali e in ultima grave violenta battuta sulla pelle dei cittadini, in particolare di quelli esclusi e in povertà che sono saliti a 5,8 milioni. Cade di fatto l’universalità dei diritti costituzionalmente sanciti (scuola di qualità, sanità, sicurezza, tutele, assistenza), mentre esistono varchi enormi di spreco e inefficienza dei sistemi, pubblico e privato. Ciascuno dovrà predisporsi a fare la sua parte (Istituzioni pubbliche, mercato, società, non profit) perché il come si sostiene il welfare del futuro sarà la cifra della tenuta del tessuto democratico e del futuro stesso del nostro paese”.