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Veicoli ecologici, cosa succede in Europa

Veicoli ecologici, cosa succede in Europa
Veicoli ecologici, cosa succede in Europa

L’Italia è il paese dell’Unione europea allargata all’area Efta con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa (grazie al contributo delle vendite di autovetture a gas) davanti al Regno Unito, che è diventato il secondo paese dell’UE (grazie invece alle vetture elettriche e ibride). Nel 2014 si assiste infatti al sorpasso del mercato auto a trazione alternativa UK
rispetto al mercato olandese, da anni il secondo mercato dell’UE per volumi immatricolati dietro all’Italia.
Uno sguardo ai numeri. I Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA nel 1° trimestre 2015 registrano complessivamente 158.139 nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa (AFVs), in rialzo del 29,1% rispetto al 1° trimestre 2014, secondo i dati diffusi da Acea.

Con 60.952 vetture a basso impatto ambientale vendute tra gennaio e marzo 2015, l’Italia è il paese che ha di gran lunga la maggior quota di mercato, il 39%, addirittura il triplo rispetto al Regno Unito che occupa la seconda posizione con il 13%. A completare questa Top 5 troviamo al terzo posto la Francia, con una quota di vetture “ecofriendly” dell’11%, seguita da Germania (8%) e Norvegia (7%).
Il “successo” dell’Italia, è dovuto soprattutto al mercato di auto nuove alimentate a Gas (GPL e Metano), che pesano per l’88% del totale vetture ad alimentazione alternativa italiane, contro una media, in UE+EFTA del 40%.
Le Ibride-elettriche pesano poi per l’11%, contro una media UE +EFTA del 39%, mentre le Elettriche, comprendenti Elettriche a Batteria, Extended-Range, Fuel Cell e Ibride Plug-In, pesano solo per l’1% delle vetture a basso impatto ambientale italiane, mentre la media UE+Efta è del 21%.
Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici è dovuto sia alla scarsa diffusione della rete di rifornimento, sia alla minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 82,1%, Paesi Bassi 89,3%, dati 2013 Banca Mondiale). La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto alimentazione ad alimentazione elettrica per la bassa autonomia.
Nel Regno Unito le alimentazioni a Gas non sono diffuse e, delle quasi 21mila vetture ad alimentazione alternativa, il 61% sono vetture Ibride e il 39% Elettriche. Ha contribuito a questo risultato anche la campagna “Go Ultra Low”, lanciata dal Governo inglese con lo scopo di promuovere i benefici delle auto elettriche plug-in e di quelle ibride, con emissioni di CO2 per km fino a 75 grammi, entro questo limite p per ora si mantengono  le auto al 100 % elettriche (EV), le ibride plug-in (PHEV) e le elettriche ad autonomia estesa (EREV), con un’offerta che nel tempo ha raggiunto una ventina di modelli.
La campagna ha accompagnato il piano, annunciato a gennaio 2014 dal Governo inglese, che prevede lo sviluppo in tutto il paese di una rete di ricarica, comprese le stazioni di ricarica rapida. Il mercato delle vetture con alimentazione elettrica (EV, Plug-in, Extended range) è passato così da 3.833 del 2013 a 15.361 unità del 2014 (+300,8%).
Anche in Francia il 78% delle vetture ecofriendly immatricolate a gennaio-marzo 2015 sono Ibride e il 21% Elettriche. In Francia, dal 1° aprile è entrato in vigore il “superbonus” che consente a chi decide di rottamare un veicolo diesel con oltre 14 anni di anzianità di beneficiare di un incentivo fino a 3.700 Euro per l’acquisto di un veicolo elettrico (oltre i 6.300 euro del bonus previsti per l’acquisto di un veicolo elettrico); l’incentivo arriva così a 10 mila euro per le auto che emettono meno di 20 g/km di CO2 (in pratica le auto a trazione elettrica). E’ previsto anche un superbonus di 2.500 Euro per l’acquisto di un veicolo ibrido ricaricabile, che si aggiunge ai 4000 euro previsti perveicoli con emissioni compresa tra 20 e 60 g/km (in pratica le auto ibride plug-in), per un totale di 6.500 euro. Per poter beneficiare dell’incentivo, l’intestatario dell’auto che viene rottamata deve esserne proprietario da almeno un anno.
In Germania c’è più equilibrio e il 25% delle vetture a basso impatto ambientale sono vetture alimentate a Gas, il 39% Ibride e il 36% Elettriche. In Norvegia, ben il 74% delle vetture a basso impatto ambientale sono elettriche (EV, plug-in, extended range) e il restante 26% Ibride. La Norvegia è uno dei Paesi che a livello mondiale ha aggiormente agevolato la diffusione delle auto elettriche, nel 2014 sono state vendute oltre 18mila (+129,5%), pari al 31% del mercato UE+Efta, grazie ad un generoso schema di agevolazioni per i modelli “zero-emission”.

Leggi anche:
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Veicoli Ibridi-Elettrici (HEVs1), la situazione nel 1° trimestre 2015

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