“La soluzione per combattere la fame nel mondo passa anche attraverso la conservazione della biodiversità: la diversificazione delle colture è infatti ciò che rende possibile il mantenimento di un’alimentazione sana ed equilibrata alla quale ancora oggi non hanno accesso milioni di persone, soprattutto le più vulnerabili”.
Lo ha dichiarato Vincenzo Sanasi d’Arpe, Presidente del Comitato Italiano per il WFP, l’organizzazione senza scopo di lucro che promuove e sostiene le attività dell’agenzia dell’ONU con l’obiettivo di combattere la fame nel mondo, concludendo la tavola rotonda su “Seeds, Diritto alla biodiversità e all’alimentazione sostenibile” nell’ambito della sesta edizione di Excellence che si è svolto a Roma.
“Sono oltre 2 milioni, in più di 60 Paesi, i piccoli agricoltori che beneficiano del lavoro del WFP per lo sviluppo dei mercati agricoli – ha aggiunto Sanasi d’Arpe – Il legame dei piccoli agricoltori con il proprio territorio è un elemento centrale nella preservazione della biodiversità e della produzione alimentazione sostenibile. Il WFP sostiene le comunità rurali affinché possano incrementare il proprio reddito e migliorare i propri mezzi di sussistenza e, quindi, avere accesso al cibo più nutriente e sano. Queste azioni coordinate contribuiscono concretamente a trasformare i beneficiari di assistenza alimentare di oggi, nei fornitori alimentari di domani”. Sanasi d’Arpe conclude con un appello “per l’azione partecipata e indispensabile di Governi, cittadini, organizzazioni della società civile e del settore privato a sostegno delle attività del WFP – organizzazione finanziata al 100% da contributi volontari – per realizzare un mondo a #FameZero, tra gli obiettivi di sviluppo sostenibili dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU”.
Il World Food Programme è un’Agenzia delle Nazioni Unite. Nel 2017 ha assistito oltre 91 milioni di persone in 83 Paesi nel mondo e ha distribuito circa 4 milioni di tonnellate di cibo.